CasaPaese

La teci

LA TECI, PILASTRO DELLA CASAPAESE

La Terapia Espressiva corporea integrata come Pilastro relazionale e organizzativo della CasaPaese

La terapia espressiva corporea integrata, creata dalla dottoressa Elena Sodano, rappresenta un approccio innovativo e profondamente umanizzante nel campo della cura e del benessere psicofisico. Questa metodologia si basa sull’integrazione tra espressione corporea, emozioni e comunicazione, riconoscendo il corpo come un veicolo fondamentale per l’espressione di sé e per il processo di guarigione.

Elena Sodano ha sviluppato questa terapia come risposta alle esigenze di chi affronta malattie e difficoltà emotive, come evidenziato anche nel suo libro dedicato alla malattia di Alzheimer e altre condizioni. La sua opera mette in luce come il corpo possa diventare uno strumento di trasformazione, attraverso tecniche che favoriscono la consapevolezza, l’ascolto di sé e l’espressione autentica delle emozioni più profonde.

Questa terapia si distingue per il suo carattere olistico, integrando pratiche corporee, espressive e comunicative, e si rivolge a persone di tutte le età, offrendo un percorso di riscoperta e di integrazione tra mente e corpo. È particolarmente efficace per chi desidera superare blocchi emotivi, migliorare il proprio equilibrio psicofisico e ritrovare una connessione autentica con sé stesso.

Questa metodologia può essere un viaggio di scoperta, di liberazione e di rinascita, un percorso che permette di ascoltare il proprio corpo, di dare voce alle emozioni sopite e di ritrovare la propria autenticità. È un invito a lasciarsi attraversare dal proprio sentire, a riscoprire la propria forza interiore e a vivere con pienezza e consapevolezza ogni momento della vita.

Casa Paese Cicala Catanzaro, metodo Teci, Elena Sodano ed Anna

Come si differenzia la Terapia Espressiva Corporea Integrata da altre terapie

Focus sul corpo come veicolo di espressione: La TECI considera il corpo come l’unico strumento a disposizione della persona con demenza o difficoltà emotive per mostrare sé stessa, poiché “nel corpo si legge una biografia, non una semplice patologia”. Al contrario, molte terapie psicologiche tradizionali si concentrano sul dialogo verbale e sull’elaborazione cognitiva. 

Utilizzo delle azioni incarnate e neurofisiologia: La TECI si basa sul sistema dei neuroni a specchio (mirror neurons), che permette di creare empatia e risonanza tra terapeuta e paziente attraverso azioni, gesti e movimenti. Questo approccio si differenzia dalle terapie che privilegiano l’ascolto e l’elaborazione mentale, integrando la dimensione somatica e simbolica. 

Relazione emozionale e simbolica: La metodologia favorisce la comunicazione non verbale, i simboli corporei e le proiezioni emotive, offrendo un canale di espressione anche quando le parole sono inaccessibili, come nelle demenze avanzate. 

Approccio olistico e integrato: La TECI combina neuroscienze, filosofia, psicologia e pratiche espressive, creando un percorso che si adatta ai livelli di deterioramento cognitivo, lasciando spazio all’emozione e alla relazione umana. 

Rispetto alla psicoterapia organica e alle terapie artistiche: Mentre molte terapie espressive (arte, danza, musica) si concentrano sulla creazione artistica come forma di espressione, la TECI si distingue per la sua attenzione alla relazione incarnata, alla risonanza neurofisiologica e alla capacità di recuperare un senso di identità attraverso il corpo, anche in presenza di gravi danni neurologici. 

In sintesi, la TECI si differenzia per il suo approccio integrato, relazionale e neuroscientifico, che utilizza il corpo come ponte tra emozioni, memoria e identità, offrendo un metodo di cura che va oltre il semplice intervento terapeutico, diventando un vero e proprio viaggio di relazione, ascolto e presenza.

Casa Paese Cicala Catanzaro, Sala delle Stelle e metodo Teci
Casa Paese Cicala Catanzaro, metodo Teci
Casa Paese Cicala Catanzaro, Sala delle Stelle e metodo Teci
Casa Paese Cicala Catanzaro, metodo Teci

La libertà non finisce con la diagnosi:
la rivoluzione dolce della cura nella CasaPaese e il modello organizzativo TECI

C’è un tempo che rallenta.
Un tempo che si spezza, che si confonde.
È il tempo della demenza.
Un tempo in cui, troppo spesso, le persone vengono rinchiuse in luoghi dove le giornate sono scandite da orari, regole, imposizioni.
Dove l’anima viene messa in stand-by, in attesa di qualcosa che non arriva mai.
Dove il rumore delle sveglie, delle terapie somministrate “a orario”, delle porte chiuse a chiave, diventa più forte del suono della vita.

Ma poi c’è un luogo diverso.
Un luogo che profuma di casa, che sa di normalità, che ha il suono della libertà.
È la CasaPaese.
Qui non si impone, si accompagna.
Non si costringe, si accoglie.
Non si cura soltanto il corpo, ma si nutre la dignità, l’identità, l’essenza.

Nella visione della Teci Terapia, la cura è relazione. È riconoscere nell’altro una storia, una persona intera, non solo una malattia.
Per questo, nella CasaPaese, nessuno è costretto ad alzarsi a una certa ora, a mangiare quando non ha fame, a dormire se non ha sonno.
Si vive secondo i propri ritmi, i propri desideri, i propri bisogni.
Perché la vera cura non è standardizzare. È personalizzare, umanizzare, liberare.

La CasaPaese non è un’utopia. È un atto radicale di amore.
È la dimostrazione che le persone con demenza non hanno bisogno di essere isolate dal mondo, ma riportate dentro la vita.
Con le sue sfumature, le sue scelte, le sue libertà.
Perché la dignità non va protetta con le regole, ma coltivata con la fiducia.

E allora sì, serve un cambiamento.
Serve il coraggio di guardare la cura con occhi nuovi.
Serve la forza di abbandonare modelli che spengono la persona e scegliere strade che la illuminano.
CasaPaese è una risposta. Un modello. Una speranza concreta.

Perché la libertà è l’unico farmaco che non ha effetti collaterali.
E la cura più potente, è l’amore che restituisce senso alla vita.

CasaPaese, noi
CasaPAese, Elena Sodano con un'ospite
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CasaPAese, Elena Sodano con un'ospite

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